Sicuramente, l’invenzione che ha stravolto le sorti della civiltà umana, e che ha permesso a livello tecnologico di raggiungere traguardi sorprendenti, è stata l’invenzione della ruota.

Inventata da qualche sconosciuto, probabilmente per un caso fortuito, la ruota caratterizza completamente la nostra vita, e la ritroviamo direttamente o indirettamente all’interno degli oggetti che ci circondano o delle cose che facciamo. Anche se un oggetto non contiene ruote ovvero ingranaggi, probabilmente è stato creato con utensili che li contengono e trasportato magari grazie a mezzi di locomozione che la utilizzano.

La ruota infatti nasce proprio per il trasporto. Prima di essa venivano utilizzate probabilmente delle slitte, che in seguito venivano fatte scorrere su dei tronchi d’albero utilizzati come rulli. Da quel punto il passo che portò ad inserire un perno al centro di un disco di legno fu breve. Stiamo parlando di circa 6000 anni fa, e ne abbiamo trovato rappresentazione in un mosaico che raccontava di carri di un’arcaica civiltà della Mesopotamia, l’attuale Iraq.

Soltanto nel 100 a. C. i Celti, una popolazione nordeuropea, inventò il cuscinetto (uno strato di legno o bronzo)  per rendere più agevole la rotazione.

Il carro da guerra egizio, oltre a costituire un arma micidiale, fu il primo veicolo smontabile e trasportabile, ma chi fece gran uso dei carri furono i romani.

I romani avevano tre tipologie di veicoli: i cocchi (per massimo due persone), le diligenze (per un gruppo di persone), ed i carri per le merci.

I cocchi più diffusi venivano chiamati “currus”, che quando avevano  due cavalli prendevano il nome di bighe, con tre cavalli trighe, a quattro quadrighe. La versione più lussuosa si chiamava “carpentum”.

Tra le diligenze più diffuse, che si chiamavano “reda o raeda” ed avevano quattro ruote, interessante notare come ce ne  fossero alcune a noleggio che si chiamavano “redae meritorie”.

Viaggiavano all’interno di strade lastricate a volte all’interno di due solchi.

I carri venivano costruiti e riparati dal carradore o carpentiere . Carpentarium, dal latino tardo, significa costruttore del carro (il carpentum appunto).

Dopo l’anno mille con l’urbanesimo e la crescita demografica, la costruzione di carri diventa sempre più importante.

I carradori erano i costruttori di carri ma soprattutto di ruote, in quanto esse erano la parte più importante del carro poiché su di esse ricadevano tutte le sollecitazioni del fondo stradale ancora molto disconnesso.

Tra il Cinquecento ed il Settecento importanti modifiche innovative vennero apportate alle carrozze, al fine di migliorarne il comfort, perfezionando interni e sospensioni, ma soprattutto con l’intento di renderle autonome dai cavalli.

Verso la fine del Settecento  James Watt perfezionò il motore a vapore per renderlo utilizzabile a scopi industriali, e da li arrivo la prima forza motrice meccanica e non naturale, e nello stesso periodo arrivò l’elettricità grazie ad Alessandro Volta,  il differenziale, ed i cuscinetti a rulli e a sfere.

Ma i tentativi di carrozza a vapore di Cugnot, Bollèe e Trevithick presto rivelarono i loro limiti a causa del fumo, e della meticolosa gestione della caldaia che richiedevano.

I motori di Bersanti e Matteucci, con accensione a scintilla segnarono il passaggio di testimone tra il vapore e i derivati del petrolio, e persone come Daimler, Otto, Benz verso la fine dell’Ottocento permisero di iniziare la trasformazione tra carrozza motorizzata ed automobile, passaggio che si concluse nel 1891 con la Panhard et Levassor. Mentre la nascita del veicolo risale a date non precisate l’automobile nasce dal connubio tra di esso ed un motore.

La continuità storica tra carrozza ed automobile è dimostrata dal fatto che le aziende preposte alla costruzione delle prime hanno proseguito con la costruzione delle seconde.

E coloro i quali si occupavano della costruzione si occupavano altre sì della loro riparazione.

Oggi con il termine di Carrozzeria si identificano due tipi di aziende: quelle che costruiscono, e quelle che riparano automobili.

Nel tempo sono sicuramente cambiati i mezzi ed i materiali, ma il mestiere di carrozziere è nato insieme al veicolo, e le sue origini si perdono nella notte dei tempi.